"L'Università vuole fare cassa a spese degli studenti"

TERAMO – “L’Ateneo teramano continua a fare cassa sui propri studenti”. E’ questa la denuncia dell’Udu (Unione degli universitari), che critica le politiche dell’Università sull’aumento delle tasse e sulla proposta di far pagare anche alcuni servizi, finora gratuiti. In sostanza l’Udu è montato su tutte le furie a causa della recente proposta dell’Ateneo di introdurre un “contributo specifico”, che andrebbe a sommarsi alle tasse già pagate dagli studenti per la Facoltà di Scienze della Comunicazione. Il provvedimento dovrà ora passare al vaglio del Consiglio di Facoltà.  “Lo stesso tentativo – aggiunge l’Udu – è stato fatto per Scienze politiche e Giurisprudenza, ma noi ci siamo opposti e non è passato”. La polemica riguarda anche la volontà dell’Ateneo di introdurre il pagamento per i servizi di segreteria, come ad esempio la richiesta di rinuncia agli studi.  “Già nell’ estate dello scorso anno – affermano gli studenti dell’Udu – criticammo, con un documento inviato al Consiglio degli Studenti, un primo aumento delle tasse che l’ Unite aveva introdotto per risanare il bilancio. L’ aumento della contribuzione studentesca avrebbe dovuto comportare un incremento di servizi per gli studenti, cosi come stabilito dalla legge, ma purtroppo non abbiamo visto alcun risultato”. Secondo l’Udu, infatti, al posto delle migliorie promesse, si è registrato un aumento dei disservizi, a cominciare dagli orari ridotti delle biblioteche e delle corse urbane. “Nonostante l’ aumento dello scorso anno – accusa l’Udu – nonostante i servizi siano oramai a livelli minimi, l’Ateneo continua con la stessa strategia scellerata e irresponsabile nei confronti dei suoi studenti”. L’Udu rilancia quindi la proposta, definita prioritaria per ridurre le spese dell’Ateneo, di ripensare al decentramento delle strutture, concentrando tutte le sedi in un’unica città. “Ricordiamo al nostro Rettore e al nostro direttore amministrativo – conclude l’Udu – che per legge la contribuzione studentesca non può superare il 20% dell’ intera somma dell’ FFO (Fondo ordinario per l’Università). Siamo sicuri che nel nostro bilancio di Ateneo questo avvenga dato che già qualche anno fa si era al limite? Chiediamo che si smetta con i continui tentativi di gravare sulle tasche degli studenti e quindi che vengano ritirate le proposte di qualunque tipologia di tassazione che possa riversarsi sugli studenti che frequentano l’ Università teramana”.